martedì 23 gennaio 2018

Castelli, dame e cavalieri

scena di un torneo 
Molti cavalieri ricevevano dal signore feudale  un pezzetto di terra incambio del servizio militare, questi vassalli governavano un piccolo castello, generalmente in pietra. Il cavaliere prestava servizio per un certo periodo, poi veniva sostituito da un altro suo collega. Il castello era prima di tutto la residenza di un signore feudale, tra i privilegi del rango c'era talvolta il grande lusso di avere una stanza privata che garantiva al castellano una certa intima con la sposa. I signori disponevano di enormi castelli, affidavano la cura del maniero alla sposa che in assenza del marito avrebbe curato l'amministrazione del Castelli. 
Nell'Europa medievale la società era organizzata secondo il sistema "feudale”, basato sulla concessione di terre e castelli in cambio della prestazione di servizi al sovrano. Questo portò per tutto il medioevo a dei vincoli personali tra il signore e il vassallo.  Il castellano disponeva di una corte feudale, con il potere di perseguire chi non rispettava la legge. La chiesa aveva un ruolo centrale nel medioevo, lo spirito religioso era profondamente radicato. Anche i grandi feudatari contribuirono alla fondazione di chiese e monasteri. Per chiedere aiuto ai loro santi prediletti i pellegrini compivano moltissimi pellegrinaggi ai santuari, come ad esempio alla Basilica di San Pietro a Roma ecc. La Vita in quest'epoca non era affatto semplice. I milites (cavalieri) a volte erano semplici mercenari che combattevano per denaro oppure erano al servizio del feudatario e vivevano a sue spese nel castello, prestando servizio militare. Altri avevano avuto in dono un pezzetto di terra in cambio del loro servizi. I cavalieri erano stati privati in tenera età alle sottane delle madri e da quel momento avevano vissuto un'esistenza rude, sempre a contatto con altri uomini. Molti cavalieri amavano frequentare le prostitute di taverna. A volte queste donne seguivano i cavalieri nelle campagne militari stando al loro fianco. Le meretrici non erano prese in considerazione in quest'epoca. Molte venivano ammazzate e violentate senza pietà. Una volta sposata, la donna diventava preziosa e insieme temuta dal marito, vero detentore del potere. La dama temeva il cavaliere in uno stato quasi di sudditanza psicologica. Una volta sposata la fanciulla andava a vivere nel castello del feudatario. La sposa era così la preda ingenua e indifesa che una volta sposata diventava proprietà dello sposo.
Questi cavalieri si costruivano una loro terra e ricevevano un piccolo castello, solitamente di pietra, da poter gestire. I contadini della proprietà agricola erano tenuti a prestare gratuitamente i loro servizi al castellano, lavorando nei suoi campi. Il signore feudale e la sua famiglia vivevano in un grande maniero in generale costruito in pietra, circondato da possenti torri, ponti levatoi, una chiesa per le funzioni religiose e le scuderie. Per riscaldare le abitazioni di solito c'era un piccolo focolare senza canna fumaria, lontano dai muri per evitare il rischio di incendi. Di solito, quando il castellano si ritirava per la notte, c'era un servitore che lo aiutava a svestirsi. Dopo averlo aiutato, il servitore doveva chiudere le cortine intorno al letto, fare un profondo inchino al signore e arretrare fino all'uscita della camera da letto. Il castello era prima di tutto la residenza di un signore feudale. Tra i privilegi del rango c'era talvolta il grande lusso di avere una stanza privata che garantiva al castellano una certa intimità con la sposa. I signori disponevano di enormi castelli affidando la cura del maniero ad un balivo di fiducia che in loro assenza curava l'amministrazione del castello e curava la giustizia. I nobili dovevano esercitarsi continuamente alla guerra e la giostra nacque proprio come pratica all'addestramento bellico, divisa in squadre. I cavalieri sconfitti cedevano al vincitore cavallo e armatura in segno di rispetto. Nella casa del feudatario viveva la castellana impegnata nelle cure domestiche e spettava a lei accogliere in modo adeguato gli ospiti. Compito della donna era quello di provvedere alla prole e quindi alla discendenza.

                                                                                                                                       Alberto Errico

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