giovedì 11 gennaio 2018

La società medievale

Alle soglie dell'anno mille Adalberone,  vescovo di Laon divise le categorie della società del tempo in bellatores, quelli che combattono, in villani quelli che lavorano, in chierici quelli che pregano. Adalberone aveva una concessione un po' esagerata perché considerava i villani, ovvero i contadini delle persone che non avevano altra scelta che lavorare per il loro signore, arroccato nel suo castello. Dio ha deciso così ed è giusto che i vescovi e i feudatari non lavorassero, egli affermò che il lavoro è una punizione divina conseguenza del peccato di Adamo ed Eva.
Il sistema di organizzazione della società medioevale, che ha nome feudalesimo, si era già delineato nei suoi elementi costitutivi tra l'VIII e il IX secolo con il Sacro Romano Impero di Carlo Magno. Egli aveva proceduto largamente a concessioni in usufrutto delle terre imperiali a favore di propri fidi o vassalli, in cambio dell'obbligo di prestare servizio militare a cavallo in ogni necessità di guerra. Questa concessione in cambio di servigio (detta “beneficio”) durava quanto la vita del beneficiario il quale, a sua volta, poteva concedere in subconcessione porzioni del territorio da lui amministrato a propri dipendenti, i valvassori, contro analoghi obblighi di vassallaggio nei suoi riguardi. Tale sistema aveva generato la nascita di una vasta rete di vincoli di fedeltà che costituiva la struttura sociale e univa tra loro il sovrano, i suoi vassalli, i vassalli dei vassalli e così via, fino agli uomini liberi che, spinti dal bisogno, accettavano di divenire servi dei signori pur di essere protetti e ricevere il necessario per vestirsi e nutrirsi. In tale situazione chiunque potesse elargiva delle concessioni ai più deboli in cambio di alcune prestazioni, ricavandone potenza e prestigio. Agli inizi del secolo IX questo sistema di concessioni beneficiarie, o feudi, era ormai in pieno sviluppo, specialmente in Francia. Il vincolo di vassallaggio creava un rapporto di subordinazione fra il signore e il suo uomo. Tuttavia, se il concetto di “subordinazione" è in sé astratto, gli uomini del medioevo capivano meglio le azioni concrete e forse per questo il vincolo di vassallaggio era confermato da un rito simbolico chiamato "omaggio". L'aspirante vassallo si presentava davanti al suo signore e, inginocchiandosi, poneva le proprie mani in quelle di lui; i due si scambiavano un bacio e un abbraccio. A questo punto il vassallo giurava fedeltà sui Vangeli e il signore, dal canto suo, gli consegnava uno stendardo o una zolla di terra insieme a un pugno di grano, simboli dei beni che gli affidava ovvero, per usare un'espressione più precisa, di cui lo investiva. I carolingi in questo modo avevano distribuito terre tra i nobili più fedeli, stringendo con loro un vincolo di vassallaggio.
                                                                                                           Alberto Errico 


Bibliografia : 
Jacques Le Goff. i riti, il tempo, il riso, cinque saggi di storia medievale.
Tetri manieri e arcigni cavalieri, Andrea Augenti, archeologo medievale all'Università di Siena Focus storia 2004

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